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La collaborazione con DAN Europe

Come un’attività sportiva può stimolare interessi scientifici e di orientamento


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La collaborazione con DAN Europe, fondazione che a livello internazionale si interessa di medicina subacquea e iperbarica, è nata nel  2017 quando, in occasione del 35° anniversario di Grotta Giusti, la prof.ssa Antonella Ciocchi fu invitata a presentare il Progetto Subacqueo, organizzato da ben vent’anni presso il Liceo “Gioia” dalla Scuola d’Immersione Piacenza.
In quell’anno, infatti, gli studenti/subacquei, avevano da poco effettuato un’immersione nella parte allagata della grotta e il responsabile dello staff di Grotta Giusti, Luciano Tanini, si era alquanto stupito dell’elevato livello di preparazione di subacquei così giovani…
All’evento di Monsummano Terme, era presente anche la dottoressa Laura Marroni, vicepresidente di DAN.
Dopo essersi complimentata per il progetto, assolutamente inusuale in una scuola pubblica, propose una collaborazione presso Y-40, la piscina più profonda al mondo, di Montegrotto Terme.
Disse la dottoressa: l’acqua termale, la temperatura ideale, l’architettura con ponte sommerso trasparente e le grandi finestre subacquee sono tutti elementi che rendono Y-40, la sede ideale per il monitoraggio di subacquei in immersione. 
Inoltre, poter disporre di un gruppo omogeneo e disponibile più volte nel tempo (come lo sono gli studenti subacquei del “Gioia”), costituiva per i ricercatori di DAN motivo di grande interesse.
Nell’anno 2017 iniziò, dunque, la collaborazione con DAN Europe.      L’evento fu documentato dal fotoreporter Rino Sgorbani e riportato, con ampio risalto, sulla rivista SUB del mese di aprile.
Quest’anno, come allora, i partecipanti al progetto sub sono stati nuovamente invitati ad effettuare un’immersione a Y-40, per proseguire la collaborazione scientifica con i medici iperbarici.

All’iniziativa hanno preso parte anche gli studenti della classe 3Sc.B ad indirizzo bioscienze, accompagnati dalla prof.ssa Daniela Tiari, che hanno avuto modo di avvicinarsi concretamente alla medicina iperbarica.
Inoltre, per un più consapevole approccio alle tematiche di questa particolare esperienza, questi studenti avevano effettuato anche una lezione di teoria e, presso la piscina del Polisportivo di Piacenza due immersioni con le bombole da sub.
A Y-40, Il ricercatore Dott. Massimo Pieri, coadiuvato dal Dott. Andrea Brizzolari, ha accolto la comitiva in un’aula attraverso le cui ampie vetrate gli studenti stupefatti scorgevano atleti impegnati in discese con il monopinna. Poco più in là, una modella subacquea, anch’essa in apnea, alle prese con un servizio fotografico…. 
Il ricercatore ha illustrato il significato e la metodologia della ricerca DAN e, coinvolgendo gli studenti “apprendisti medici”, ha effettuato i test pre-immersione sugli studenti/subacquei che, approntate le apparecchiature subacquee, sono entrati in acqua suddivisi in due gruppi, sotto la supervisione degli istruttori Enrico Montuschi, Matteo Rando, Roberto Valdemi e Matteo Sozzi, quest’ultimo anche insegnante di storia e filosofia del Liceo.
Il tutto documentato nientemeno che dal “fotoreporter del mare” Rino Sgorbani.

La vasca di Y-40 si presenta come una piscina di grandi dimensioni; è alimentata con acqua termale a 34 gradi, molto confortevole e rilassante.
Gradualmente, si scende alle varie quote seguendo una serie di gradoni caratterizzati dalla presenza di grotte artificiali e manufatti.
Recentemente, è stato posizionato un LEM, a grandezza naturale, nel quale si possono effettuare evoluzioni, simulando di essere astronauti sulla Luna.
In successione, i due gruppi sono scesi a 15 metri di profondità, fino al bordo del cilindro di sei metri di diametro, che porta alla quota di – 42. Quindi, la discesa, moderatamente rapida, una breve sosta sul fondo e la lenta risalita, con le tappe di decompressione previste, per un corretto profilo d’immersione.
Seguendo poi le indicazioni di Rino Sorbani:  tutti seduti in semicerchio sul bordo del cilindro, quindi attorno e dentro al LEM e, per finire, foto di gruppo dei subacquei, a cavallo del tunnel trasparente che attraversa tutta la piscina, assieme agli “apprendisti medici” schierati, in osservazione, al suo interno.

Conclusa l’immersione, doccia e rientro in aula per gli esami conclusivi.
In questa fase, gli studenti di bioscienze hanno avuto un ruolo veramente operativo; muniti di guanti in lattice hanno eseguito sui compagni/subacquei i prelievi previsti, il controllo di sangue e urine, l’ecodoppler; tutti esami finalizzati al controllo delle eventuali bolle residue. In definitiva per migliorare le conoscenze legate all’immersione.
Quindi, lo scarico dei profili d’immersione.
A conclusione, il Dott. Pieri ha relazionato sulle più recenti modalità operative in relazione alla sicurezza dei subacquei. Come la possibilità di monitorare subacquei in immersione e in tempo reale, in qualunque parte del mondo, con uno strumento capace di inviare alla sede DAN segnali di eventuali anomalie, permettendo, quindi, l’attivazione di interventi medici mirati.


I protagonisti dell’iniziativa

Gli studenti/subacquei del “Gioia” (titolari della certificazione internazionale 2 stelle CMAS:

Bacchi Margherita,  Battini Alessia, Buciuscan Alina, Chiozza Alice, Chiozza Anna, Davide Maria Luisa, Decarli Francesca, De Giorgi Tommaso, Franchini Sara, Labrini Caterina, Mannironi Francesco, Ouzine Nadia, Palummeri Barbara, Rubino Antonino, Salotti Carlo, Traversi Paola. 

Gli studenti “apprendisti medici” della  3Sc. B (a indirizzo bioscienze):
 
Albasi Mia, Beltrami Melania, Bernazzani Luca, Bernini Giulio, Berzeri Anna, Bettini Camilla, Borotti Viola, Cao Giorgia, Casati Emma, Castelli Beatrice, Castelli Benedetta, Covini Alessandro, Covini Teresa, Curti Beatrice, Gherghitescu Toni, Girometta Giulio, Gobrilli Viola, Magnelli Susanna, Marcarini Chiara, Pattarini Carola, Quagliaroli Matteo, Trif Jasmina.

Le insegnanti del Liceo “Gioia”:

Antonella Ciocchi (referente del progetto subacqueo)  
Daniela Tiari (accompagnatrice della 3Sc. B).

Gli istruttori subacquei della Scuola d’Immersione Piacenza:

Enrico Montuschi, Matteo Rando, Roberto Valdemi e Matteo Sozzi (anche insegnante del Liceo di storia e filosofia).

Il “Reporter del mare”
Rino Sgorbani (autore della documentazione fotografica).


Il commento di due dei protagonisti subacquei

Tommaso De Giorgi e Francesco Mannironi (con un bagaglio di 44 e 34 immersionI)  concordano nel dire:  “Qui a Y-40 abbiamo sentito gli effetti della profondità ed è stata una emozione diversa da quella che si prova in mare, poiché in questa particolare immersione ci siamo più concentrati sulle sensazioni e su noi stessi.    Frequentiamo la 5 Sc.E  Flipped e nel nostro percorso scolastico le occasioni di crescita sono state tante.  Ma, se non avessimo frequentato il progetto  subacqueo, non avremmo scoperto la passione per le immersioni, la fotografia e le videoriprese subacquee”.
E quelli degli studenti della 3 Sc. B Bioscienze “apprendisti medici”

Emma Casati: “E’ stata una positiva esperienza di orientamento; una sorpresa la collaborazione con i ricercatori DAN ed interessante è stato scoprire che dietro ad un’attività sportiva ci sono continue ricerche. Ad esempio io faccio atletica e ritengo importante il monitoraggio e la sicurezza degli atleti.”

Luca Bernazzani: “il nostro è un indirizzo bioscienze e molti di noi frequentano anche il corso biomedico.   E’ importante che la scuola  ci possa dare l’occasione di scoprire il nostro potenziale e le nostre attitudini”

Anna Berzeri: “ anche l’integrazione con i ragazzi subacquei è stata interessante.  Ho avuto modo di constatare  la loro preparazione frutto di un lavoro  serio sia in piscina che in mare, ed anche in questa situazione particolare mi sono sembrati disinvolti e a loro agio. Per noi  di bioscienze è stata un’esperienza concreta di approccio all’attività di laboratorio e di ricerca diversa da quelle che fino ad ora abbiamo affrontato”.

Giulio Girometta: “ ho provato la sensazione di essere pioniere in cerca di risposte, sebbene fossi solo uno studente desideroso e ambizioso di sapere